– Bellissima festa! Siete il gruppo più internazionale che sia mai stato alla Casa Magnola: è un record! Tornate presto! –
Con queste parole ci salutano Anna e Roberto, custodi della Casa, sul dosso di Segonzano, dopo aver trascorso la serata insieme a noi.
Anna e Roberto hanno ragione: eravamo un gruppo davvero internazionale. Sessanta partecipanti hanno rappresentato almeno dieci paesi di origine diversa: Italia, Germania, Capo Verde, Russia, Etiopia, Francia, Grecia, Turchia, Armenia, Brasile e Serbia.
Per chi non la conoscesse, Food Connects People (in italiano “il cibo connette le persone”) è una recente associazione con sede a Fornace, fondata da un gruppo internazionale di amici con un obiettivo apparentemente banale: organizzare workshop di cucina internazionali, o, detta in parole semplici, far mangiare alla stessa tavola persone di culture diverse.
I fondatori di FCP credono nella preparazione e nel consumo del cibo (le attività più ancestrali da quando l’uomo è sulla Terra) come strumento per stare insieme e per instaurare relazioni positive, anche quando non si può comunicare che a gesti.
L’occasione dell’ultimo appuntamento era veramente speciale: si è festeggiato infatti il primo compleanno dell’associazione. Quale scusa migliore quindi per organizzare un workshop culinario a tema “festa di compleanno”?
L’idea è semplice ma efficacissima, come solo le idee semplici possono esserlo. Tutti i partecipanti, tra loro per lo più sconosciuti e di diverse nazionalità, si sono divisi in vari gruppi; e partendo da una tavolata di ingredienti “a sorpresa”, ogni gruppo aveva il compito di occuparsi di un aspetto diverso della festa: un gruppo doveva preparare del finger food, un altro si cimentava nella creazione di piatti artistici a base di frutta, un altro ancora grigliava come se non ci fosse un domani, il gruppo cocktail inventava e distribuiva pericolose pozioni sperimentali, e infine il gruppo dolci ha inventato una torta di compleanno pazzesca ed enorme.
E poi, dopo aver fatto il pieno di vivande e bevande, come in ogni festa che si rispetti, si è ballato fino a tardi.
Anche questa volta la serata organizzata dal FCP si è rivelata un piccolo successo: un gruppo di persone inizialmente sconosciute ha imparato a conoscersi attraverso la collaborazione in cucina, ha condiviso idee ed esperimenti più o meno riusciti, ha dovuto comunicare e mettersi d’accordo.
Alla fine del laboratorio si è festeggiato tutti insieme, come un gruppo di amici.
Della filosofia del Food Connects People ci aveva parlato nel suo discorso di benvenuto Asli, tra i fondatori di FCP, una ragazza turca adottata dal Trentino per motivi di studio, ed ora romagnola per amore. Asli ci ha ricordato infatti che noi umani viviamo costantemente in gruppo, e che l’individuo è da considerarsi più come un nodo di relazioni con gli altri, piuttosto che come atomo della società preso singolarmente.
– Da quest’anno Food Connects People – ha aggiunto Asli – aderisce al Festival della Complessità, un festival “diffuso” alla sua ottava edizione che intende promuovere forme di pensiero e di socializzazione nuove e creative in un mondo iper-connesso che cambia a ritmi sempre più veloci –
E la “ricetta” di FCP per affrontare la complessità delle relazioni umane nel mondo contemporaneo consiste anche nella trivialità della condivisione di un pasto. Quindi, nessuna paura di un futuro super tecnologizzato in grado di annullare la natura sociale dell’uomo, nessun “Si salvi chi può dall’inverno delle relazioni sociali ai tempi di Facebook, Whatsapp e Snapchat”.
FCP crede semplicemente che mangiare insieme sarà sempre un modo per socializzare con persone nuove e trascorrere alcune ore in allegria, e per questo organizza laboratori di cucina internazionale in giro per l’Europa.
E Asli ha ragione da vendere: vedere così tante persone collaborare e stare insieme, persone che provengono da paesi che magari nella storia recente hanno avuto tra di loro tensioni se non addirittura aperti conflitti, beh, è un’immagine che fa quantomeno sorridere di cuore.
Capito fino a che punto Food Connects People contribuisce alla pace nel mondo?
E figurarsi che c’era gente che pensava semplicemente di cucinare, mangiare e divertirsi!
Elisa & Alberto
P.s. Una menzione speciale va ai più piccoli, che hanno fatto gruppo a sé: hanno preparato uno stupendo salame al cioccolato e dei deliziosi biscotti “occhio di bue”. Grazie!