Possono tre giorni d’estate avverarsi in pieno inverno? Benvenuti a Kalamata!
Possono tre giorni di natura, sole, cibo, novita’ e amicizia avverarsi tutti insieme? Benvenuti nel workshop di Food Connects People!!!
Noi, partecipanti provenienti da Italia, Turchia, Grecia e Germania ci siamo incontrati per il workshop di Food Connects People a Kalamata, in Grecia, dall’8 all’11 dicembre 2016.
Molti di noi si sono incontrati all’aeroporto di Atene e hanno noleggiato una macchina per arrivare in gruppo a Kalamata. Tutti eravamo lì per l’amicizia, il cibo, la curiosità e il divertimento! Condividendo lo stesso scopo, abbiamo fatto la strada per Kalamata sotto una bella luna con un sacco di risate a partire dal primo momento. Quando siamo arrivati e ci siamo tutti riuniti nell’hotel Villa Avia , il vino e la feta greci erano gia’ in attesa per per riscaldarci, e per conoscere tutti gli altri, immersi nei colori blu e verdi della natura! Se ne avete la possibilità, dovete assolutamente provare il vino rosso “Agiorgitiko Nemea” e il vino bianco “Moschofilero”.
Il 9 dicembre ci siamo svegliati, rinfrancati, in una mattina calda. Dopo la prima colazione, abbiamo visitato un villaggio vicino chiamato “Malta”, dove abbiamo scattato foto, parlato con la gente locale, visitato un piccolo frantoio di olive e anche assaggiato l’olio extravergine di oliva che era stato prodotto di fronte a noi solo un paio di minuti prima! Il mulino è uno dei più antichi della regione, dal 1765, e serve ancora un sacco di produttori di olio d’oliva locale. Non e’ finita con la degustazione di olio d’oliva appena spremuto: abbiamo avuto anche la possibilità di vedere la raccolta delle olive. Il clima era come in un giorno di primavera, e lontani dai rumori della città abbiamo testimoniato la raccolta a mano delle olive dagli alberi sotto un incredibile sole caldo di dicembre.
L’idea per la prima parte del laboratorio di cucina è stata quella di portare una ricetta della nostra infanzia e cuocerla a Kalamata usando ingredienti greci. Quindi, nel pomeriggio, noi partecipanti, provenienti da diverse culture, siamo stati entusiasti di andare per i negozi locali e divertirci a esplorare gli ingredienti che avrebbero permesso di adattare la nostra ricetta dell’infanzia! Ci siamo sparsi in giro, con grande divertimento per scoprire il formaggio più simile, o le spezie o verdure che potevamo per rendere la nostra ricetta più simile possibile a quella che ci ricordiamo della nostra infanzia. Sicuramente una combinazione creativa di vecchi ricordi e nuove avventure greche!
Siamo tornati alle nostre case e abbiamo iniziato la cottura in gruppi. Al termine di tre ore, il tavolo colorato era pieno di piatti ben decorati in attesa per noi. “Cappelletti romagnoli”, “Gnocchi al ragù”, “Risotto al Teroldego” sono stati tra piatti italiani che sono stati adattati agli ingredienti greci. Ci sono stati molti piatti turchi, troppi. “Biber dolması”, “Mercimek köftesi”, “Sikma”, “Börülceli tarhana Corbasi” … ci siamo divertiti tutti assaggiandoli uno per uno, ma prima abbiamo iniziato a mangiare abbiamo votato per il più bel piatto e alla fine abbiamo votato per il più buono. Il piatto vincente per il gusto venica dal Sud della Foresta Nera, in Germania; originariamente era chiamato “Karamellisierte Petersilienwurzeln”, ma la versione workshop era intitolata “Karamellata stin Kalamata” (significa “caramellato a Kalamata”). Era un gustoso piatto di verdure invernali cotte fra cui le radici di barbabietola, carote e patate dolci e profumata con anice stellato e bastoncini di cannella.
La serata si è conclusa in festa, ballando con musica greca, italiana e turca!
Anche la seconda giornata è iniziata con il sorriso di un generoso sole greco! Siamo andati a visitare un villaggio vicino chiamato “Kardamyli”, dove abbiamo potuto vedere un meraviglioso paesaggio, combinazione di natura e storia! Il tempo era così bello che alcuni di noi sono andati a fare il bagno in mare, persino! Come abbiamo detto all’inizio, questo workshop è stata una breve fuga dall’inverno; dove il sole, un pezzo di estate e di giovinezza ha preso vita con l’energia della amicizia, del cibo e della creatività!
L’idea per il secondo giorno era quella di cucinare una ricetta greca che i partecipanti avrebbero imparato intervistando la popolazione locale. Così, questa volta, siamo andati per le strade di Kalamata, e cercando di imparare dalle persone a cucinare il miglior cibo locale greca! Questo è stato un grande divertimento, visto che la gente greca e’ molto calda e interessata a insegnare a noi del gruppo – curiosi, entusiasti e internazionali – a cucinare le ricette greche locali!
La sorpresa della giornata per noi e’ stata di cucinare in un posto diverso, non il Villa Avia, ma un altro posto meraviglioso chiamato The Art Farm . Abbiamo assaggiato la grappa locale e ci siamo rilassati al sole davanti al mare prima di iniziare a cucinare! Abbiamo un bel ricordo del nostor incontro con Sotiris, il proprietario della Art Farm, e con la ospitalissima popolazione locale! Abbiamo iniziato a cucinare con i forni a legna e Ana, insieme a Nikos, ha cucinato per noi la “Spanakotiro Pita” (si tratta di una torata salata simila al “börek” turco). Tutta la notte è stata di divertimento, persone che si incontrano, bevono, ballano insieme, assaggiano e si godono il miglior cibo greco su un lungo, grande tavolo!
Questa volta il piatto vincente è stata la “Portokalopita” (una torta di arancia con crema di cioccolato fondente sulla parte superiore). Nonostante tutte le difficoltà che Yasemin e Lavinia avevano avuto a cucinare il dessert (il forno elettrico era troppo piccolo e non c’era un vassoio adeguato, quindi con l’aiuto degli amici greci hanno rimodellato un vassoio rotondo in modo che potesse entrarci, è venuto favoloso, come ha confermato la votazione dei partecipanti locali! Dunque siamo stati bravi studenti: abbiamo imparato bene come cucinare piatti locali e superato l’esame.
Il giorno dopo, di buon mattino, siamo tornati all’aeroporto tutti insieme, e ci siano abbracciati con grandi sorrisi sui nostri volti. Le parole che piu’ si sentivano non erano “addio”, ma “ci vediamo la prossima volta!”