LU PISTINGU (O FRUSTINGU)

Quello che vi presentiamo è una ricetta regionale delle Marche, un antico dolce di Natale, anche se cosidetto “povero”…ricchissimo di ingredienti e abbastanza laborioso, un esplosione di calorie!!! …ma a Natale tutto è concesso! Esso varia nome e qualche ingrediente a seconda della zona. In Falerone (provincia di Fermo) lo facciamo così.

Ingredienti
500 g di fichi secchi ( possibilmente neri)
150 g di uvetta sultanina
75 g di cacao amaro in polvere
1 tazzina di caffè
1 cucchiaino di caffè macinato
150 g di gherigli di noci
150 g di mandorle senza pellicina
2 cucchiai di rum o liquore dolce a piacere
1 cucchiaino di cannella
un pizzico di noce moscata
la scorza di un limone non trattato grattugiata
la scorza di un’arancia non trattata tagliata a piccolissimi pezzetti o grattugiata
50 g di cioccolato fondente
2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
250 g di pangrattato
1 litro d’acqua
mezzo bicchiere di vino cotto (o vino dolce)
un pizzico di sale ed un cucchiaio di zucchero

Per guarnire
1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di pangrattato
qualche gheriglio di noce o mandorle

Preparazione
Tostate le mandorle sulla placca con della carta forno a circa 200 ° per una decina di minuti. Una volta tostate, tenetele da parte e lasciatele raffreddare. In un tegame mettete a bollire 1 litro d’acqua e il mezzo bicchiere di vino cotto, versate dentro i fichi fatti a piccoli pezzi e l’uvetta e dal momento in cui giunge a bollore cuocete a fuoco dolce per circa 30 minuti.  Ora, aiutandovi con un tritatutto riducete a piccolissimi pezzi le mandorle tostate, i gherigli di noce e il cioccolato fondente. Amalgamate bene il tutto, versate in una ciotola capiente e unite una tazzina di caffè, un cucchiaino di caffè in polvere, la scorza d’arancia a piccolissimi pezzi, la scorza di limone grattugiata,  il cacao amaro, la cannella, la noce moscata, l’olio d’oliva, sale e zucchero. Unite i fichi e l’uvetta, e il pangrattato ed il rum. Amalgamate bene il composto aiutandovi con un cucchiaio di legno. La consistenza deve essere morbida ma non troppo lenta, se necessario per indurire si può aggiungere altro pane grattugiato, per ammorbidire un po’ di acqua calda o altro liquore o caffè a seconda dei gusti. Alle “vergare” (massaie) marchigiane piace molto fare questo dolce perché si può assaggiare assaggiare e aggiungere aggiungere…a seconda dei propri gusti, senza esagerare però!

Ungete 2 stampi da 18 / 20 cm con appena un pò d’olio d’oliva ( aiutandovi con uno scottex) e cospargeteli con un cucchiaio di pangrattato. Versate il composto nei due stampi, e con il bordo di un cucchiaio livellateli per bene, non dovranno essere più alti di circa 3 cm. Spennellateli con appena un filo d’olio, guarnite a vostro piacere con noci e mandorle e infornate a forno già caldo a 160 ° in modalità ventilato. La cottura può variare dai 45 / 60 minuti, non dovrà seccarsi troppo, ma nemmeno restare troppo molle. Aiutatevi con la prova dello stecchino ( infilzandolo dovrà essere estratto senza che trattenga il composto) e la sua superficie dovrà formare una lievissima crosticina…ecco…quello è il momento giusto per estrarlo! Pertanto lasciate che raffreddi e …Buon Natale!

Un consiglio: il dolce si mantiene per diversi giorni (anche 10 / 15) , l’importante è mantenerlo ben coperto o chiuso ermeticamente.